Gestione scompenso cardiaco: i consigli | Ascolta il tuo battito

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L’adozione di un corretto stile di vita e l’attenzione ai sintomi dello scompenso cardiaco e alla loro evoluzione attraverso la piena consapevolezza e partecipazione del paziente sono in grado di limitare i danni e la progressione della malattia. Qualche informazione e consiglio vengono riportati qui di seguito.

Attenzione ai sintomi dello scompenso cardiaco

Di seguito, alcuni sintomi che in nessun caso vanno sottovalutati[1] (1).

Dolore persistente al torace (angina) che si manifesti come senso di oppressione, dolore acuto o bruciore. Si tratta di un sintomo da prendere sempre con la massima serietà, perché può annunciare un infarto o comunque un rapido deterioramento della funzione del cuore. È indispensabile mettersi immediatamente a riposo e chiedere aiuto.

Mancanza di respiro: il “respiro corto” è piuttosto comune tra chi soffre di scompenso cardiaco. Si avverte soprattutto di notte, quando si è sdraiati, ed è causato dall’afflusso di liquido nei polmoni.

Affaticamento, astenia profusa o mancanza di energia, anche comunemente conosciuti come cuore affaticato e stanchezza, sono spesso riportati insieme alla mancanza di respiro. In ogni caso, in presenza di questi sintomi o di aggravamento degli stessi è indispensabile consultare subito il medico.

Secchezza della bocca, sensazione di sonnolenza e difficoltà a dormire sono sintomi aspecifici ma frequenti che devono essere riportati al medico specialmente qualora si facciano più intensi[2].

Aumento del peso corporeo nelle ultime due settimane accompagnato da una riduzione della diuresi: può essere legato all’accumulo di liquidi ed una manifestazione di riacutizzazione di scompenso cardiaco.

presenza di apnee notturne: rappresenta un sintomo predittivo di patologie cardiovascolari in genere e va discusso con il medico.

Svenimento e vertigini. La sensibile riduzione dell’afflusso di sangue al cervello, causata dalla scarsa efficienza della pompa cardiaca, può provocare un senso di mancamento. Qualora si verifichi uno svenimento, l’intervento medico d’emergenza è indispensabile

Meno preoccupanti sono le vertigini: spesso avvertite quando ci si alza di scatto, possono essere causate da un repentino e transitorio calo di pressione, non di rado associabile ai farmaci (antipertensivi e diuretici) che si assumono abitualmente. Si consiglia di alzarsi lentamente dopo il riposo a letto, restando sempre qualche minuto seduti sul ciglio del letto.

Sensazione di annebbiamento mentale. Soprattutto nelle persone più anziane, la scarsa ossigenazione del cervello può anche indurre ridotta capacità di concentrazione fino allo stato di confusione mentale.

Non bisogna inoltre sottovalutare i sintomi psicologici[3] (3): sentirsi preoccupati, tristi, nervosi e irritabili. Anche questi sintomi devono essere riportati al medico che saprà come trattarli per migliorare la qualità della vita

Imparare ad “ascoltare” i messaggi del proprio corpo: quando si ha l’impressione di avvertire un segnale d’allarme come, ad esempio, una progressiva stanchezza ed incapacità a svolgere attività fisiche abituali è raccomandabile parlarne con il medico di fiducia: spesso si tratta solo di adeguare le misure di prevenzione, modificando il dosaggio dei farmaci o adottando determinati accorgimenti nello stile di vita. A volte, invece, si tratta di segnali che annunciano una crisi di scompenso acuto e rendono necessario intervenire con urgenza.

Stile di vita e attività fisica

Adottare uno stile di vita più sano e corrette abitudini alimentari, non trascurando l’attività fisica è un vero e proprio toccasana per i pazienti con scompenso cardiaco. Ovviamente, bisogna sempre tenere in considerazione[4]:

Smettere di fumare

Il fumo, riducendo pericolosamente l’ossigenazione del sangue, è un nemico dichiarato del cuore: lo costringe a lavorare di più e provoca un progressivo restringimento e deterioramento delle arterie. Per chi soffre di scompenso cardiaco, è da bandire senza indugio.

Controllo del peso giornaliero: è sempre consigliato nel paziente affetto da scompenso cardiaco.

Un aumento o una perdita di peso improvvisi possono essere un segno che lo scompenso cardiaco sta progredendo. È buona pratica pesarsi alla stessa ora ogni mattina, preferibilmente prima di colazione e dopo aver urinato. Avvisare il medico in caso di aumenti del peso di almeno 1 kg e mezzo in un solo giorno, 2 o 3 Kg in una settimana o qualsiasi entità ti sia stato detto di segnalare (4).

Monitoraggio dell'assunzione giornaliera di liquidi

Nello scompenso cardiaco vi è una ritenzione cronica di liquidi. Quindi il medico potrebbe raccomandare di limitare l'assunzione di liquidi. In media, la quantità di liquidi che si può assumere giornalmente va da 1,5 a 2 litri (5). Si parla di liquidi includendo non solo l’acqua e ogni altra bevanda, ma anche gli alimenti a elevato contenuto d’acqua, come gelati, yogurt e frutta. Un giusto apporto di liquidi è necessario anche per bilanciare l’uso dei diuretici (medicine per urinare di più).

È consigliabile chiedere al proprio medico indicazioni sulla quantità di liquidi da assumere ogni giorno.

Evitare o limitare l'alcol

Nel caso di alcolici, berli con moderazione. È bene comunque consultarsi con il medico al riguardo (5)

Seguire una dieta salutare per il cuore

Tutte le buone abitudini alimentari consigliate per proteggere il cuore diventano, in caso di scompenso cardiaco, obblighi ai quali è più che mai opportuno adeguarsi. Medico e dietologo possono essere di grande aiuto per costruire una dieta personalizzata, ma esistono in ogni caso principi generali ai quali attenersi. È consigliato un regime alimentare sano che enfatizzi una varietà di frutta e verdura, cereali integrali, latticini a basso contenuto di grassi, pollame e pesce, noci e legumi e oli vegetali non tropicali. Inoltre, limitare i grassi saturi, il colesterolo, il sodio (sale), la carne rossa, i dolci e le bevande zuccherate.

Ridurre il consumo di sale: un eccessivo apporto di sodio favorisce la ritenzione di liquidi, affaticando il muscolo cardiaco. Quindi la restrizione di sodio è raccomandata nello scompenso cardiaco per prevenire la ritenzione di liquidi. Il sodio va comunque ridotto ma non totalmente eliminato[5].

La Dieta Mediterranea

Già negli anni Cinquanta il “Seven Countries Study” dimostrò che la mortalità per malattie cardiovascolari variava tra le differenti culture e correlava con l’introduzione di grassi nella dieta e, successivamente, con i livelli sierici di colesterolo. Nello specifico, diete che avevano un maggior contenuto di oli vegetali, frutta, verdura, pesce, legumi e noci sono state associate con una riduzione del rischio di patologie cardiovascolari. Viceversa, diete ad alto contenuto di zuccheri, carni rosse e processate comportavano un maggior rischio di malattia coronarica[6].

La Dieta Mediterranea è un modello nutrizionale tipico della nostra cultura e costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, verdure, pesce, una moderata quantità di latticini e carne e molti condimenti e spezie, sempre nel rispetto delle tradizioni delle nostre comunità. È stato dimostrato come una stretta aderenza alla dieta mediterranea sia associata a un miglioramento dello scompenso cardiaco, con specifici effetti benefici di verdure, pesce e olio di oliva sul cuore scompensato[7].

Aderenza alla terapia medica

Il paziente con scompenso cardiaco spesso è affetto da numerose altre patologie ed è quindi sottoposto a terapie complesse con diversi e numerosi farmaci da assumere ogni giorno.

Consigli utili per aderire a complessi trattamenti medici:

  • È utile predisporre una sorta di calendario o agenda che riporti nome del farmaco, orari d’assunzione e dosaggi. Si evitano possibili confusioni e si tengono d’occhio le ‘scorte’, scoprendo per tempo quando è necessario chiedere al medico una nuova prescrizione.
  • È molto importante rispettare tempi e dosaggi indicati dal medico. Mai fare di testa propria, riducendo o aumentando il dosaggio. È un errore pericoloso, che può compromettere il controllo della patologia.
  • Il rapporto costante con il medico curante è essenziale. Sarà il medico a stabilire eventuali modifiche nel dosaggio o nelle modalità di assunzione dei farmaci, in funzione dei sintomi e dello stato generale di salute.

Attività fisica quotidiana

È fondamentale per mantenere in buone condizioni la funzionalità cardiaca. Per chi soffre di scompenso, il movimento e l’esercizio vanno graduati in funzione delle condizioni generali, evitando sforzi eccessivi o protratti nel tempo, ma in genere hanno un comprovato effetto benefico. Modi eccellenti per fare esercizio senza rischi: camminare a ritmo sostenuto, salire le scale anziché prendere l’ascensore, dedicarsi al giardinaggio. Per chi già è abituato a una vita attiva, anche bicicletta o nuoto.

È importante stabilire con il medico un programma di esercizi fisici. Può essere utile pianificare l'attività fisica alla stessa ora ogni giorno in modo che diventi una parte regolare dello stile di vita. Si può anche prendere in considerazione la partecipazione a un programma di riabilitazione strutturato (5) che può includere pratiche ben conosciute e di facile attuazione come lo yoga. Lo yoga attraverso una serie di posizioni impegnative fisicamente e una respirazione ritmica e controllata ha dimostrato di portare ad una riduzione dei valori di pressione arteriosa sistemica, della frequenza cardiaca, dei livelli di cortisolo e di alcuni parametri infiammatori[8].

A cura di:

Prof. Salvatore Di Somma, Direttore Scientifico AISC (Associazione Italiana Scompensati Cardiaci)

 

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  1. Ekman, Inger, John GF Cleland, Bert Andersson, and Karl Swedberg. "Exploring symptoms in chronic heart failure." (2005): 699-703.

  2. Cheryl Hoyt Zambroski, Debra K Moser, Geetha Bhat, Craig Ziegler, Impact of Symptom Prevalence and Symptom Burden on Quality of Life in Patients with Heart Failure, European Journal of Cardiovascular Nursing, Volume 4, Issue 3, 1 September 2005, Pages 198–206.

  3. Blinderman, Craig D., Peter Homel, J. Andrew Billings, Russell K. Portenoy, and Sharon L. Tennstedt. "Symptom distress and quality of life in patients with advanced congestive heart failure." Journal of pain and symptom management 35, no. 6 (2008): 594-603.

  4. Adattato da https://www.heart.org/en/health-topics/heart-failure/treatment-options-for-heart-failure/lifestyle-changes-for-heart-failure (accesso 25 Marzo 2021)

  5. Authors/Task Force Members, Kenneth Dickstein, Alain Cohen-Solal, Gerasimos Filippatos, John JV McMurray, Piotr Ponikowski, Philip Alexander Poole-Wilson et al. "ESC Guidelines for the diagnosis and treatment of acute and chronic heart failure 2008: theTask Force for the Diagnosis and Treatment of Acute and Chronic Heart Failure 2008 of the European Society of Cardiology. Developed in collaboration with the Heart Failure Association of the ESC (HFA) and endorsed by the European Society of Intensive Care Medicine (ESICM)." European heart journal 29, no. 19 (2008): 2388-2442.

  6. Mozaffarian, Dariush. "Dietary and policy priorities for cardiovascular disease, diabetes, and obesity: a comprehensive review." Circulation 133, no. 2 (2016): 187-225.

  7. Chrysohoou C, Pitsavos C, Metallinos G, Antoniou C, Oikonomou E, et al. Cross-sectional relationship of a Mediterranean type diet to diastolic heart function in chronic heart failure patients. Heart and vessels, 2012;27(6), 576-584

  8. Cramer, Holger, Romy Lauche, Heidemarie Haller, Gustav Dobos, and Andreas Michalsen. "A systematic review of yoga for heart disease." European journal of preventive cardiology 22, no. 3 (2015): 284-295.