Siamo abituati a pensare a mente e cuore come a due opposti: la mente riflette, ragiona e funziona a suon di logica, il cuore sente, ama e ha a che fare con i sentimenti in generale.
Se questa distinzione non si può certo definire una verità scientifica, quando si tratta di scompenso cardiaco, il quadro è ancora più complesso.
Sempre più spesso, infatti, vengono riconosciuti come effetti collaterali diretti dello scompenso cardiaco anche i cambiamenti dell’umore – è una reazione normale e comprensibile sentirsi giù o in ansia dopo una diagnosi di scompenso cardiaco –, delle funzioni della memoria e persino del processo decisionale. Questo processo è noto come deterioramento cognitivo1.
Sappiamo che lo scompenso cardiaco può ridurre la velocità con cui il sangue, ricco di ossigeno, viene pompato in tutto il corpo2. Ciò, a sua volta, può ridurre la fornitura di ossigeno e sostanze nutritive agli organi vitali, influenzando la loro capacità di funzionare normalmente. Tra questi organi c’è anche il cervello.
Ciò significa che le persone con scompenso cardiaco possono manifestare una serie di sintomi correlati alla riduzione del flusso sanguigno al cervello, tra cui vertigini, umore basso o depresso e riduzione della memoria a breve termine.1
Lo sapevi?
Anche se tutto ciò sembra spaventoso, è importante ricordare che ci sono cose che puoi fare per aiutare a mantenere cuore e mente felici.